Skip to main content

L’allenamento allo sforzo è di grade aiuto ai giovani con Fibrosi Cistica. L’importante è che tu faccia riferimento al tuo fisioterapista per tutte le indicazioni su come farlo in sicurezza.

È molto importante seguire un programma di allenamento allo sforzo con l’aiuto del fisioterapista del Centro, sia perché l’attività sportiva aiuta moltissimo nel meccanismo di eliminazione delle secrezioni polmonari, sia perché permette un progressivo maggior adattamento all’impegno muscolare con miglioramento generale di tutte le prestazioni fisiche. Tuttavia, quando possibile, è preferibile esercitare i muscoli con attività libere all’aria aperta rispetto all’impiego di strumenti (cyclette o simili) che, alla lunga, sono noiosi e poco gratificanti.

Anche quando si pratica sport, il test del sudore è un altro valido strumento con un’altissima specificità e sensibilità (99%) per la diagnosi di FC.

Il test si basa sulla determinazione della concentrazione di due elettroliti, cloro e sodio, in un piccolo campione di sudore raccolto dalla cute di un avambraccio dopo stimolazione farmacologica locale con pilocarpina (metodo di Gibson e Cooke).

Concentrazioni elevate dei due elettroliti sono tipiche della FC.

Si considerano “elevate” le concentrazioni maggiori di 60 mEq/l e “normali” le concentrazioni inferiori a 40 mEq/l. Tuttavia, negli adulti si tende ad alzare la soglia “elevata” sui 70 mEq/l, mentre nei neonati la soglia di “normalità” viene oggi spostata in basso a 30 mEq/l e quella “elevata” a 50 mEq/l. I valori compresi tra 40 e 60 (negli adulti tra 40 e 70 e nei neonati tra 30 e 50) sono considerati “borderline” (sulla linea di confine), cioè di incerto valore per la diagnosi.

Nei casi “borderline” deve essere ripetuto, talora anche più volte, e il più delle volte si deve ricorrere all’analisi delle mutazioni del gene CFTR: la diagnosi di FC è certa quando si trova una doppia mutazione (cioè una mutazione eguale o diversa su entrambi i cromosomi della coppia n.7). Trovare una sola mutazione (ed eccezionalmente nessuna mutazione) non è conclusivo per la diagnosi, in quanto vi possono essere mutazioni molto rare o ancora sconosciute che le analisi routinarie correnti non permettono di riconoscere.

Un test del sudore “positivo” ha comunque valore diagnostico qualora vi siano sintomi compatibili con la malattia oppure nei neonati risultati positivi al test di screening neonatale o nei fratelli di un malato di FC, anche se non presentano sintomi eclatanti. Vi sono infatti condizioni molto rare in cui il test del sudore può risultare positivo (di solito valori lievemente superiori alla norma) in assenza di FC. Ma va detto anche che può esservi FC in presenza di valori “borderline” o, del tutto eccezionalmente, in presenza di valori normali. Tuttavia oggi disponiamo di diversi approcci per dirimere il quesito di diagnosi incerta nei rari casi in cui questo si pone: nella stragrande maggioranza dei casi il test del sudore, però, è sufficiente.

In ambito sportivo il test del sudore si propone di fornire informazioni sui fattori che potranno aiutare l’atleta a rimanere idratato in modo ottimale, a evitare la disidratazione e a migliorare e sostenere la performance fisica e mentale.

Fonti

Articoli correlati
ritmo cardiaco fibrosi cistica
Attività fisica

Come calcolare il battito del cuore durante lo sforzo?

Con o senza Fibrosi Cistica, nello sforzo fisico si tratta di adattare gradualmente l’intensità e la durata di tale attività alle condizioni generali e alla funzionalità cardio-respiratoria del soggetto.