Psicologo Clinico e Psicoterapeuta, A.O.U. San Luigi Gonzaga (Torino)
Psicologa e Psicoterapeuta, A.O.U. Città della Salute e della Scienza (Torino)
Crescere e invecchiare significa, oltre che vincere una sfida, occuparsi dei normali e svariati problemi di vita sia a livello sociale, che relazionale e occupazionale. Vediamo quali.
Crescendo sarà necessario bilanciare lo stile di vita desiderato, le aspirazioni, le inclinazioni e le proprie capacità anche con gli impegni quotidiani originati dalla Fibrosi Cistica, ovvero le terapie da sostenere. Diventare ed essere adulti significa in primis scegliere il tipo di studi più consono, in seguito focalizzare la propria attenzione sul lavoro, sui problemi di ordine economico e di indipendenza.
- Scegliere la propria formazione
Andiamo con ordine: la scelta della scuola superiore e in seguito della facoltà universitaria. La scelta deve rispondere a svariate esigenze, ma due più di altri sono i fattori da prendere in considerazione:
1) Attitudini e predisposizioni personali
Quali sono le materie che prediligo e in cui riesco meglio? Ho la mente matematica? Sono bravo a disegnare? Ho la passione per le lingue? Queste sono le domande che tutti gli studenti di III media si pongono di fronte all’ampio ventaglio di possibilità. La scelta non è semplice e si può eventualmente rivedere e modellare in corso d’opera. È però importante essere il più possibile realisti e obiettivi, avendo chiari i propri punti di forza e i punti di debolezza.
2) Comodità/vicinanza a casa
Poter conciliare il tempo per lo studio e per le terapie è importante perché la scelta è sul lungo periodo. Dover trascorrere molto tempo sui mezzi pubblici o comunque in auto può risultare stancante e poco produttivo, portando a trascurare lo studio o la cura. La scelta della facoltà universitaria può portare con sé la necessità di cambiare città, intraprendere l’esperienza del vivere da soli o di condividere gli spazi abitativi con altre persone che non sono del proprio nucleo familiare: sono pronto? Ho sviluppato nel corso degli anni una buona indipendenza e autonomia nei vari ambiti della vita?
- Vita lavorativa
Aspirare a entrare nel mondo del lavoro realizzando i propri sogni è importante e conduce le persone ad affrontare nuove sfide: le scelte per il futuro. I problemi occupazionali da affrontare, la scelta di carriera, appunto, e/o l’inserimento e l’integrazione sul posto di lavoro sono divenuti sempre più oggetto di interesse sia per chi ha la FC sia per le squadre di caregiver, ma anche – grazie all’aumento della popolazione adulta – dei ricercatori. Livello e natura della partecipazione al lavoro, tipo di difficoltà incontrate e settori di impiego risultano dunque aspetti importanti nella scelta lavorativa e spesso dibattuti sui forum. I dati parlano di un elevato livello di impiego degli adulti con FC. Questo dato ribadisce la possibilità, e costituisce un incoraggiamento, a investire nel realizzare le proprie aspirazioni.
- Quali tipi di impiego?
Le persone con FC hanno, nel nostro Paese, un livello di istruzione più alto, se confrontato con quello della popolazione generale. Mostrano abilità e un buon background culturale. La scelta lavorativa di ognuno deve trovare, tramite un dialogo tra diversi fattori, compensazione tra aspirazione, capacità individuale e inclinazione, livello di istruzione e tipo di occupazione in termini di tempo. Il ricorso al lavoro part-time, ad esempio, è tipicamente usato per coniugare l’aspetto lavorativo e altre esigenze della quotidianità, come le cure, l’esercizio fisico e la vita di relazione. Inoltre, l’opzione orario ridotto o il tipo di lavoro effettuabile eventualmente in smart working sono scelte di successo per la qualità di vita, ma anche funzionali qualora si verificassero problemi di salute legati alla FC. Con la comparsa della pandemia di Covid-19, per la prima volta in Italia il Governo ha pubblicato il DPCM del 3 dicembre 2020, in cui ha raccomandato il massimo utilizzo della modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza, proprio a sostegno della possibilità di realizzazione dei propri progetti di vita senza incorrere in rischi. L’aspetto della tutela scaturito, ovvero il lavorare “agile” mantenendo gli stessi diritti di chi si reca in ufficio sia sotto l’aspetto retributivo sia normativo, non solo rappresenta una disposizione contenuta nei contratti collettivi, ma ha segnato per tutti un’ulteriore apertura sulle possibilità future in termini di dinamicità nel contesto lavorativo. Infatti, sia il settore pubblico sia quello privato sono coinvolti in questo processo di cambiamento culturale.
- i valori spirometrici (il FEV1 in particolare): le evidenze scientifiche, in generale, mostrano che più grave il quadro clinico, più è alto il rischio di disabilità;
- il livello d'istruzione: un livello d'istruzione basso spesso è associato a una storia di carriera lavorativa di tipo precario;
- la deprivazione sociale: tanto più è espressa, tanto più bassa sarà la probabilità di occupazione;
- la qualità di vita.
Il legame tra status di occupazione e fattori psicologici è molto forte, è stato molto indagato ed è stato dimostrato che lavorare crea, in chi ha la FC, una qualità di vita migliore e una migliore percezione di salute, di ruolo, di funzionalità sociale, di padronanza di sé e della FC stessa, indipendentemente dalla sua gravità. La necessità di dedicare del tempo alle cure è una condizione che vincola la scelta lavorativa; le caratteristiche del lavoro scelto dovrebbero essere il più possibile compatibili con il quadro e la severità della FC. Una complicanza aggiuntiva è l’evolversi della FC: un lavoro potrebbe soddisfare un individuo con FC per un periodo, ma diventare poi incompatibile successivamente, per il peggioramento della FC. Fra le scelte possibili alcune vanno adeguatamente discusse, perché fonte di troppa stanchezza fisica, esposizione ad agenti patogeni per i polmoni, contatto con polveri o fumi; si pensi ad esempio ai lavori sanitari, a contatto con pazienti pediatrici o adulti, quelli a contatto con animali, ma anche il parrucchiere o il giardinaggio. Per questo un counseling individuale può rappresentare una buona strategia: l’orientamento professionale può essere pianificato in maniera che le persone possano essere aiutate sia a scegliere il proprio lavoro sia (e soprattutto) a realizzare i propri sogni. La ricerca in campo lavorativo non solo va rinforzata, ma va orientata, perché rappresenti una scelta consapevole e un’occasione di gratificazione personale.
- In questo modo la terapia giornaliera avrà il suo spazio e ci sarà abbastanza tempo libero per godersi le vacanze.
Maggiori saranno i momenti di relax, più la tua vacanza sarà rilassante. Datti il tempo di abituarti e acclimatarti alle condizioni locali. Un clima diverso, alimenti nuovi e insoliti possono sottrarre un po’ di flessibilità ed energia.
Salute sessuale e procreazione: vissuti, consapevolezza e responsabilità
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso – Affrontare una tematica così delicata come la salute sessuale e la procreazione ha fondamentalmente due obiettivi.
Fibrosi Cistica e benessere psicologico
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso – Gli attuali dati demografici e clinici sulla Fibrosi Cistica dimostrano che l’immagine della malattia è molto cambiata negli ultimi vent’anni.